NON MANCARE di Georgia OnFire Pattinson


NON MANCARE

Non mancare!
Questa è la dicitura che da bella mostra di se dalla busta presa nella cassetta della posta.
Apro, sapendo già cosa troverò.Immancabile come ogni anno nel periodo natalizio il raduno degli ex studenti.Una serata all’insegna di bei ricordi e nostalgia annaffiati con del buon vino e da tanto perbenismo.Ipocrisia allo stato puro.Sorrisi, strette di mano, baci, ricordi, racconti, il tutto per nascondere la vera ragione di questi incontri, l’esibirsi, l’esibire i vari traguardi, i vari trofei, il partner più ricco o più bello, il lavoro più prestigioso, ogni anno, sembra di partecipare ad una gara, senza alcun vincitore.
So già che vi parteciperò.
Lo faccio tutti gli anni.
 Ho una motivazione valida, almeno per me.Questi raduni sono l’unica occasione per rivedere Edward DePutaMadre Cullen.
Il più bello del college.
Il più popolare del college.
Il più “esperto” del college.
Tutte le ragazze papabili erano passate tra le sue braccia, e ancora oggi le potevi riconoscere da uno strano sguardo, che io e Angela avevamo ironicamente ribattezzato come “HoAssaggiatoENeVorreiAncora”. Una lunga schiera di vittime che risparmiava solo le ragazze dei suoi amici e i brutti anatroccoli “invidiosi” come me e la mia cara amica.Nonostante il poco entusiasmo, mi ritrovo a pensare o meglio ad escogitare il look per la serata. Lui sarebbe stato sicuramente accompagnato da una delle Femme fatale di turno, ma come si dice “la speranza è l’ultima a morire”.Lo squillo del cellulare mi riporta alla realtà.
“sono di corsa…ci vediamo tra un’ora da Alice…ti è arrivato l’invito vero? Bhè certo, allora bisogna dare il massimo e lei è la migliore. A dopo.”
Non ho neanche il tempo di ribattere che lei ha già riagganciato.Mi vesto e puntuale come non mai arrivo nella Boutique di Alice, una nostra carissima amica oramai famosa nel suo campo come Stylist. Dopo un paio di ore neanche mi riconosco più, lei sa enfatizzare ogni pregio e nascondere ad arte ogni difetto. Mi ammiro nello specchio e non vedo l’ora di partecipare a quel raduno.
Esibirsi…appunto!Il resto della settimana passa in un lampo.
Mi rendo conto che è stupido, ma ogni volta mi sento come se fosse il primo giorno di scuola. L’ansia mi attanaglia lo stomaco. Aspetto Angela, ci prepariamo e ci avviamo alla “festa”.Ecco si, una delle cose che non sopporto sono i cartellini con i nomi.
Appunto il mio sull’unica spallina dell’abito che evidenzia con gusto le mie curve.
Metto su la mia faccia da poker e entro nella sala.Saluto. Sorrido. Stringo mani.
Tutto mentre scruto la folla alla ricerca del mio unico interesse.Non lo vedo.Mi giro verso Angela e faccio una smorfia di disappunto.
Mi si avvicina ridacchiando.
“Hai notato che ti stanno squadrando tutte? Stasera sei uno schianto!”
“L’hai visto?” il mio unico pensiero.
“Uffa ma è possibile che dopo tutto questo tempo tu abbia ancora una cotta per lui?”
“Aspetta…Lo sento…”
“cosa senti?” Il suo sguardo si fa preoccupato, mi fissa con aria interrogativa.
Lo sento. Io percepisco la sua presenza. Non me lo so spiegare ma è sempre stato così.E Angela mi ha sempre deriso per questa cosa.Mi giro. E lui appare. Bello come il sole. Illumina la sala. Attira gli sguardi.Saluta. Sorride. Stringe mani. Dà pacche sulle spalle.E’ solo.
“E’ solo…hai notato?” Angela da voce ai miei pensieri.
Mi butto?
“Buttati…sta salutando Ben!” è nella mia testa?
“Angela vuoi uscire dalla mia mente?”
“ahahahahh” ride e mi da una leggera spallata.
“buttati…”Respiro.
Modalità Poker Face On.
Mi avvicino.Il cuore in gola.
“Hey Ben, che piacere rivederti!” butto fuori tutto d’un fiato.
Mi abbraccia.“Bella, quanto tempo. Se non fosse per queste serate…”
“E già…” panico, non so più che dire.Edward è dietro di me.Comincio a sentire caldo.
“Ah Bella ti ricordi di Edward Cullen?”Ooooh bhè e chi se lo scorda!Sorridono entrambi.Ho forse pensato a voce alta? Cazzo!Mi giro. Mi strega. Mi ammalia.Sorrido.Sorride.Allungo la mano.La stringe.Non la lascia.Il suo pollice accarezza il dorso della mia mano.Finge un bacia mano.Potrei morire. Nel mio petto un colibrì sbatte le sue ali cercando la libertà.Illusione. Avrò sicuramente frainteso il gesto.Non so che dire. Ci guardiamo negli occhi. Annego nel suo sguardo.
“Swan…è veramente un piacere rivederti”
Lo dice facendo scorre il suo sguardo sul mio corpo.E basta questo per sentirmi eccitata, pronta.
“Cullen, anche per me!” Il suo tono era sicuro, il mio tentennante.
“Scusatemi, Angela mi aspetta”Sorrido di nuovo e li lascio lì.Respiro, cerco di respirare.Mi destabilizza.Trovo Angela e cerco un po di lucidità.Mi offre da bere.
“Cercavo un po di lucidità e tu mi offri un cocktail?”
“Bella, tesoro mio, a te serve perderla un po di lucidità, qualcuno ti mangia con gli occhi da quando è arrivato e tu vuoi essere lucida? Me lo sento Swan…è la tua serata!”Ho caldo!Mi giro e incrocio il suo sguardo.Sorrido imbarazzata.Inizia così un gioco di sguardi.Lui è a caccia…e io sono la sua preda.Nei suoi occhi una fame atavica, nei miei l’incertezza, la paura, la voglia.Sto al gioco.Cammino tra la folla. Sento il suo sguardo su di me.Respiro…Incrocio di nuovo i suoi occhi famelici…Annaspo…e… ammicco…Lui si passa una mano trai capelli, prende un respiro profondo che gli gonfia il petto e allarga le narici.Tremo, l’emozione, l’adrenalina, è tutto troppo per me. Ho desiderato quest’uomo per anni e ora lui mi gira intorno, stringe il cerchio, si avvicina, si nasconde, elegante come un puma a caccia.I brividi percorrono tutto il mio corpo, mi sento preda, aspetto solo di essere azzannata al collo e divorata.I drink non aiutano.Il caldo si fa insopportabile, sfilo il mio spolverino e mi dirigo verso il guardaroba.
“C’è nessuno?” non ricevo alcuna risposta e allora mi intrufolo.Sono sola.Cerco il mio cappotto, per unirvi il leggero spolverino che mi porto dietro.Ero sola.Lo sento.Si avvicina.Sono in trappola.Voglio essere in trappola. E’ dietro di me. Non mi muovo. Non riesco neanche a respirare.
“Ti ho trovata finalmente…”Il suo tono caldo mi infiamma.Mi giro e mi toglie il fiato. Neanche la mia più grande fantasia si è mai spinta così oltre.E’ qui per me, mi cercava, mi vuole, lo voglio.Il mio respiro accelera, sono senza parole.Il battito del mio cuore, l’unica cosa che sento.Si avvicina. Non c’è bisogno di parole, i nostri occhi parlano, i nostri corpi dialogano, le nostre menti si fondono.
“I…Io…” cerco di balbettare qualcosa senza senso.
“Anche io…” risponde con la voce più roca possibile, si avvicina, al mio orecchio,
 “anche io…” ripete e la sua voce giunge fino al mio basso ventre.
 Le sue labbra sfiorano il mio lobo e il mio respiro è affannato come fossimo in alta quota…al settimo cielo.Sfiora il mio profilo con le labbra fino a raggiungere le mie. Resto immobile. Il contatto mi fa rabbrividire di piacere e un leggero gemito sfugge dalla mia bocca infrangendosi contro la sua.E come se quello fosse il segnale per scatenare l’inferno ci ritroviamo avvinghiati l’uno all’altra.Tutto intorno a noi perde importanza, diventa sfuocato, infuocato, caldo in contrasto con il freddo del muro contro cui mi spinge. Apro gli occhi e mi perdo a seguire l’ombra che un faretto proietta sulla parete opposta, sembra un film, irreale, i nostri corpi che si muovono. La sua bocca bagnata scende ad assaggiare la mia carne. Ansimo, impreco, non mi riconosco.
“Ti voglio…” bisbiglio sul suo collo.
“Oh Cazzo Swan…” spinge la sua erezione contro di me per risposta.Le sue mani percorrono la via verso il paradiso, afferra il mio intimo e senza capire come lo sento lì, pronto ad entrare, pronto a farmi sua.E’ tutto così sconvolgente che credo di perdere i sensi.La mia mente entra in sciopero, elabora solo il piacere.Il mio corpo non risponde più alla mia volontà ma alla sua.Scivola dentro di me.Mi riempie.Lento.Assapora ogni istante.Geme.Bisbiglia.
“sembra un sogno…io e te…finalmente…”
“io e te…” l’unica cosa che riesco a rispondere, l’emozione mozza il fiato.Le spinte mozzano il fiato.Artiglia i miei fianchi.Accelera.Spinge.Intenso.Vigoroso.Deciso.E raggiungiamo l’apice. Insieme.Un rumore. La porta. Delle voci.Ci ricomponiamo in fretta.Lui mi strizza l’occhio e si sposta di corsia.La guardarobiera spunta alle mie spalle.
“Oh mi scusi signorina Swan, ho sentito dei rumori, mi sono allontanata qualche minuto, posso aiutarla?”
“No grazie, ho fatto da sola”Sospiro.
La mia mente vaga alla ricerca della razionalità.E adesso? Esco di qui e?...E lui è li, capelli arruffati e sorriso sensuale.Si avvicina. Mi offre il braccio.
“Gentile Isabella vuole deliziarmi con la sua compagnia?”
“oh bhè come posso rifiutarmi di allietarla, signor Cullen?”Sorridiamo.
 Entriamo nella sala a braccetto.Tutti gli sguardi sono puntati su di noi.Non so bene come comportarmi.Al centro della sala lui si ferma, si volta, si avvicina.Non respiro.
“Posso rispettare la tradizione?”Resto interdetta.Lui indica il soffitto, dal quale pende del vischio.Annuendo arrossisco.Lui mi prende tra le braccia e mi da un bacio, non un semplice e casto bacio a fior di labbra, ma uno di quelli da film, dove il resto delle comparse scompare lasciando i due innamorati in una sorta di limbo luminoso, un universo parallelo.Quando ci stacchiamo tutta la sala ci sta fissando, anche Angela.Ma questa volta sono io a leggere la sua mente.Lo so di per certo…a stento riesce a trattenersi dal ridere.Ha capito…ho anche io quello strano sguardo “HoAssaggiatoENeVorreiAncora”.Edward mi prende la mano, intreccia le sue dita alle mie.
“Balliamo.”Non è una domanda.
Mi trascina sulla pista.Mi stringe tra le sue braccia.Prende un respiro profondo.Vuole dire qualcosa.Mi stringe ancora.Sembra cercare il coraggio di dire qualcosa.Penso al peggio e sospiro.Lui prende coraggio e respira.
Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra.
“Sei mia!”
“tua?” chiedo col cuore in gola.
“Mia!”
“Tua!”

1 commento:

mery robert ha detto...

brava molto molto carina nn sapevo scrivessi :)